CHIAMATA ALL’AZIONE

3 novembre 2017 NEWS Progetto Speciale
Questa è stata la seconda estate più calda da quando si registrano le temperature, così dicono i dati e le statistiche.
Quello che i dati e le statistiche non possono dire perché non sono in grado di registrare è il senso e la percezione chiara e distinta della sofferenza degli esseri viventi che si trovano ad affrontare e a dover sopportare per la propria sopravvivenza la siccità.
Ci sono paesi dove uomini, animali e piante vivono in questo stato regolarmente, altri dove il fenomeno era sconosciuto, poi è diventato sporadico, poi occasionale, poi un po’ più frequente, poi…
Noi siamo uno di quei paesi ma la situazione, la tendenza, è comune a tanti e tutti ne siamo potenzialmente vittime e responsabili.
A giugno abbiamo incontrato Erena Rangimarie Rere Omaki donna di Medicina Tradizionale Maori della Nuova Zelanda insieme a Sammanawa (Anna Sartori, all’anagrafe italiana); abbiamo parlato con loro dello stato del nostro piccolo pezzo di terra in Appennino, delle nostre preoccupazioni per un caldo che non finiva mai né mai allentava la morsa; abbiamo raccontato loro di come tutto quello che si trovava intorno a noi stesse rapidamente appassendo, seccando, morendo, perfino gli alberi nel bosco.
Hanno ascoltato in silenzio, contrite per il dolore della Terra che emergeva dalle nostre parole e che loro sentono da ogni parte.
Hanno ascoltato in silenzio e hanno deciso che era necessario agire.
I primi di Settembre si è tenuto a Ca’ Inua un seminario esperienziale dal titolo eloquente “Acqua che nutre”.
Non è stato facile arrivare saldi ai giorni del seminario, sentimenti forti e contrastanti ci hanno accompagnato, tra cui paura e senso di solitudine. Quando sono arrivate tutto velocemente è scomparso, sostituito da forza e coraggio, non eravamo soli, c’erano loro e c’erano soprattutto altre persone, chi ha deciso di partecipare al seminario, venti spiriti che hanno risposto alla chiamata e hanno deciso di mettersi in gioco per se stessi e la terra, non la nostra, non la loro, quella di tutti.
Tutto è iniziato. Forte, chiaro, diretto. Quel senso di presenza, la sensazione incontrovertibile di esserci; sì, io ci sono, noi ci siamo, noi abbiamo la forza.
E’ arrivata la pioggia.
Con questa esperienza abbiamo iniziato un percorso.
Un percorso di riconnessione con la Terra che è grande e non si può affrontare da soli.
Dobbiamo essere in tanti. Dobbiamo farlo di nuovo: facciamo piovere, let’s rain!
Questa è una chiamata all’azione, ascoltatela.
Il 12 novembre continueremo il lavoro artistico che è iniziato nei giorni del seminario: insieme, con un’azione collettiva, riscopriremo un rito antichissimo, innalzeremo un palo totemico dove un bosco è stato tagliato, sarà il nostro tramite tra la terra e il cielo; lo faremo insieme, venite.
Facciamo piovere, lasciamo piovere ovvero creiamo le condizioni affinché possa piovere, Let’s rain!
Let’s Rain è un’opera collettiva di Panem Et Circenses a cura di Silvia Petronici. L’opera è pubblica e la chiamata pertanto è aperta a chiunque senta che deve esserci. Scriveteci in privato all’indirizzo di posta ludovico@panemetcircens.es per confermare la vostra partecipazione entro il 6 nov.