Il cibo uccide non è una provocazione, la ripetizione e le lettere capitali sono propiziatorie.
Afferma Barbara Fragogna, curatrice della mostra.
Se per Giovenale Panem et Circenses erano sedativi per il popolo, il collettivo ribalta questo concetto sostenendo che nella cultura di oggi il pane è il divertimento del popolo. Lui, Ludovico Pensato, laureato in Scienze della comunicazione, e lei, Alessandra Ivul, laureata in Filosofia, sono “attivatori di menti”, stuzzicano il palato e le sinapsi dello spettatore attraverso pratiche di partecipazione in cui il cibo è presupposto per scatenare nuovi accostamenti di idee nelle “papille” neuronali.
Il collettivo, nato a Berlino nel 2012 da un’esperienza interattiva con altri artisti, torna in Italia per trasmettere al pubblico mediterraneo un’ idea sottile, profonda e sagace della più grande dipendenza e necessità umana: il cibo.
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