Perché parliamo di cibo e arte? Eutopia, dieci eventi a Bologna
Il collettivo Panem et Circenses invita a “C.a.c.c.a” e altri luoghi della città per nuovi significati per l’alimentazione
di PAOLA NALDI
BOLOGNA – Il cibo si può considerare un dispositivo che da sempre crea relazioni, ma solo nell’era contemporanea è diventato anche un meccanismo che innesca azioni d’arte. Da queste premesse nasce il progetto “Eutopia” curato dal collettivo Panem et Circenses (all’anagrafe Ludovico Pensato e Alessandra Ivul) che da oggi alla fine dell’anno proporrà 10 eventi nella sede di “Cacca” in via Solferino 33/a e in diversi luoghi della città, dalle strade del centro alle Serre dei Giardini Margherita.
A cadenza mensile si presenteranno installazioni, performance, videoconferenze, mostre, talk, azioni collettive ideate da artisti visivi ma anche da storici, architetti, ingegneri, con un tema comune: “perché sentiamo ancora la necessità di parlare di cibo e arte?”. La risposta, forse, sarà nel capire che bisogna liberarsi dalle sovrastrutture che soffocano il fenomeno “alimentazione” per trovare nuovi significati, più aperti alle relazioni umane e più attenti alle piccole cose.
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Pubblicato il 31/03/2016 su Repubblica