Ci siamo! Il 15 dicembre presenteremo al pubblico del CACCA per la prima volta il progetto Let’s Rain.
Siamo molto emozionati nell’esporre quest’opera che nasce da un’esperienza personale molto intima e profonda che ci ha coinvolto, con tutta la nostra famiglia, i primi di settembre.
A giugno abbiamo conosciuto, grazie a Silvia Petronici a Anna Sartori (Sam Manawa), Erena Rangimarie Rere Omaki, donna di Medicina maori che ha come suo totem personale l’acqua. Siamo andati da lei a Marostica per raccontarle quello che stavamo vivendo nella nostra prima estate in Appennino, nel comune di Marzabotto, dove stavamo comprando la nostra casa e già da febbraio stavamo lavorando la terra per far nascere una nuova azienda agricola. Stavamo vivendo la siccità, esperendo sulla nostra pelle la mancanza d’acqua. Erena Rangimarie Rere Omaki e Sam Manawa hanno deciso che bisogna organizzare un seminario su questa terra, un seminario per far piovere, un seminario per portare nei cuori delle persone il sincero desiderio dell’acqua e della connessione con la Terra.
Durante il seminario, che si è chiamato “Acqua che nutre”, Erena Rangimarie Rere Omaki ci ha chiesto di partecipare e lavorare come artisti e di assumerci la responsabilità di questo ruolo nella società. Ci ha chiesto di pensare alla realizzazione di un’opera. Ha investito noi di questo compito e così ha fatto anche con Silvia Petronici, curatore di arte contemporanea, che anche lei, come noi, ha partecipato fin dalla genesi di questo processo ad ogni passo di questa esperienza.
Così nasce Let’s Rain. Dalla pancia della Terra, dal fango, dal fuoco e dalla pioggia, che finalmente dopo mesi di assenza, durante i giorni del seminario è caduta abbondante ma calma. Abbiamo pianto, abbiamo riso, abbiamo avuto paura e abbiamo avuto fede. Abbiamo iniziato un cammino di sperimentazione nel quale se le persone si incontrano e sono guidate ad ascoltare la loro forza, possono far piovere e cambiare il mondo.
Tutto questo, ma molto altro ancora. è Let’s Rain.
Let’s Rain è stata anche un’azione collettiva che si è svolta, su nostra chiamata, il 12 novembre sempre a Marzabotto a Ca’ Inua, la nostra nuova casa. Hanno risposto positivamente e sono venute quasi quaranta persone. Il 12 novembre è stata una giornata bellissima. Ci siamo ritrovati per ripercorrere e ricostruire assieme i passaggi di un rito e di una preghiera molto antichi, di cui noi tutti avevamo dimenticato il ritmo, il canto, le regole. Ci siamo ritrovati assieme in un movimento corale che ci ha portato all’erezione di un totem sette metri e mezzo.
Tutte le info sulla mostra le trovate sul sito di Exibart, a questo link.
