Man Hu? [What is it?]

“De-ter-ri-to-ria-liz-za-re” è una parola ostica, se riferita al cibo lo è ancora di più. E se invece un cibo fosse il cibo di nessun posto e quindi di tutti i luoghi? Man Hu è il cibo del deserto, il cibo nomade per eccellenza, è un pane piatto, i pani piatti esistono in tutte le culture del mondo, conditi nelle più svariate maniere. Scegliere gli ingredienti dall’archivio e crearsi la propria manna ripiena per costruirsi un’identità “de-ter-ri-to-ria-liz-za-ta” in un nuovo luogo, forza.


Contesto

Out of Place_An Ongoing Archive

“FuoriLuogo_un archivio in progress” è un progetto curatoriale che nasce con l’intento di collezionare diversi materiali, principalmente citazioni, pubblicazioni e immagini, che riguardino il concetto di nomadismo in relazione alle forme di produzione artistica contemporanea.

Alla base della nostra ricerca c’è l’idea che l’essere fuor luogo sia la condizione che permette a un soggetto di riposizionarsi costantemente in un luogo.
Questo processo, non solamente fisico, è necessario a costruire il senso continuamente mutevole della nostra presenza in un luogo.
L’installazione conta circa ottanta documenti inviati da artisti, critici e curatori. Il primo corpus dell’archivio è stato esposto nella sezione Independents3 ad ArtVerona, nell’ottobre 2012.
Associazione Culturale 22.37

L’Opera

Man Hu dettaglio1

Panem et Circenses sceglie di ragionare sui concetti di “fluidità”, “superamento”, “deframmentazione”, “mobilità” e “deterritorializzazione”.

 

La Manna

Man Hu la manna

Il termine manna in ebraico più che un nome è una domanda piena di stupore, e significa: “Che cosa è questo?”. Dio, infatti, aveva fatto scendere sul terreno un cibo fino al quel momento sconosciuto. Questo cibo era simile al seme del coriandolo, ma di colore bianco e dal gusto di focaccia di miele (Es 16,3). Egli concede questo nutrimento agli israeliti durante il loro cammino nel deserto, dove non vi era nulla da mangiare e la vita era in pericolo.

“Territorializzare” significa definire una relazione con la terra/il suolo; “de-territorializzare”, al contrario, significa sciogliere o alterare in qualche modo questa relazione, forse riconfigurandola altrove. Risulta difficile, in questo senso, pensare al cibo, alla sua località, definitivamente e necessariamente connessa e legata al territorio, e non accorgersi immediatamente dell’accezione negativa che la riconfigurazione portata da una de-territorializzazione può avere nei suoi confronti.
Abbiamo lavorato per dare una “nuova” connotazione positiva al concetto di “deterritorializzazione”, muovendoci dal particolare all’universale.
Per fare ciò abbiamo preso come simbolo universale di cbo “deterritorializzato” un tipo di pane cui si riferiscono le più antiche tradizioni. Ispirati dalla lettura della Bibbia, il riferimento canonico più antico della cultura occidentale, abbiamo rintracciato nelle pagine dell’Esodo l’espressione “Man Hu” che abbiamo scelto come rappresentativa del concetto che volevamo indagare. La Man-Hu (Manna) non viene dal suolo, è il cibo dell’esodo nel deserto, il cibo nomade per eccellenza. Appena prima della Manna, un altro tipo di pane rituale fa la sua comparsa, la “matzah”, il pane non lievitato della Pasqua ebraica.
La preparazione di questo pane “piatto” e non lievitato è rintracciabile con infinite varianti in tutte le culture del Mondo.
Per questo motivo paradossalmente è “fuori luogo”, perché non ha nessun luogo specifico di appartenenza, è universale.

 

L’archivio

Man Hu l'archivio

L’archivio conta 50 ingredienti, scelti tra quelli che generalmente accompagnano o riempiono i diversi pani piatti nel Mondo. I prodotti dell’archivio sono stati preparati/cotti il minimo indispensabile, in modo da enfatizzare un altro aspetto del nomadismo “in cucina” e cioè proprio la sua assenza, o la non disponibilità di un’attrezzatura completa.

L’interazione

Man Hu fruizione1

Panem et Circenses-FT21 copia

Lo spirito del progetto è far sì che il fruitore si confronti con l’archivio, che prenda una Manna e scelga e mescoli gli elementi che preferisce in modo da creare un gusto identitario.

Panem et Circenses-FT23 copia

 


La Ricerca e il Focus Cibo

Jacopo_Tintoretto_il_Miracolo_della_Manna

 

Fece piovere su di loro la manna per cibo e diede loro pane del cielo – Salmi 78, 24

Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant’anni, fino al loro arrivo in una terra abitata: mangiarono la manna finché non furono arrivati ai confini della terra di Canaan. – Esodo 16, 35

 

Abbiamo messo a confronto una grande varietà di culture alimentari e abbiamo stabilito che il pane piatto è il pane universale, ovvero una tipologia di pane che si ritrova nella stragrande maggioranza delle popolazioni della Terra con poche variazioni, legate alle materie prime a disposizione e al tipo di cottura ma non alla metodologia di preparazione e alla semplicità degli impasti. Questo confronto ci ha permesso di classificare un numero significativo di pani piatti cui abbiamo associato i companatici che usualmente vengono abbinati a queste preparazioni. Con questi ingredienti abbiamo costruito il nostro archivio a disposizione dei fruitori dell’opera.

Man Hu planisfero