Tutti i nostri sforzi sono vani

Nella nostra relazione con il regno vegetale, tutti i nostri sforzi sono vani. Questa è la constatazione dalla quale si sviluppa l’intero lavoro. L’azione è vana, come lo sforzo degli artisti nella realizzazione di quest’opera che è una preghiera, un’invocazione alla Terra e allo stesso tempo un atto di accusa e di riconciliazione.


L’Opera

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L’opera è la documentazione dell’azione compiuta da Panem Et Circenses nello spazio verde adiacente alle mura appena fuori dalla Porta Vicenza a Marostica. Qui gli artisti hanno scavato la terra per scrivere la frase, leggibile dall’alto, “A TE INNOCENTE MARTIRE”.

Ai due lati del video le due immagini sono momenti dell’azione e con il carattere prespaziato la scritta “nella nostra relazione con il regno vegetale tutti i nostri sforzi sono vani” ribadisce e amplia il titolo. Sopra un espositore e dentro una scatola di latta si trovano le caramelle e sono disponibili un paio di cuffie antirumore che gli artisti invitano ad indossare per fruire al meglio del lavoro.

Qui una foto dell’installazione per la mostra collettiva “La Vera Natura. Arte Pubblica e Veget/Azioni”.

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Analisi del Contesto

Il lavoro nasce all’interno di RISERVE URBANE percorso sui temi della rigenerazione urbana e del paesaggio, del riuso temporaneo di spazi abbandonati o sottoutilizzati e delle pratiche artistiche e curatoriali site specific, con sede nella cittadina di Marostica a cura di Silvia Petronici. Il tema della residenza è la relazione con il verde pubblico ed il curatore, dopo aver selezionato gli artisti con un bando nazionale, li ha coinvolti in un percorso di formazione sui temi della geografia emozionale, arte pubblica e permacultura e di scoperta del territorio marosticense.

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Studio

La cornice teorica nel quale il lavoro si inserisce è quella degli studi nella così detta intelligenza vegetale formulata tra i primi dal neurobiologo vegetale Stefano Mancuso e riportata nel suo libro “Verde Brillante” scritto con Alessandra Viola.

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Importanti punti di riferimento del lavoro sono state le ricerche in filosofia di Michael Marder e in antropologia vegetale di John Hartigan jr.. Questi studi hanno riconosciuto a tutto il regno vegetale lo status di essere viventi intelligenti, sociali e complessi almeno al pari di quello animale, se non tendenzialmente superiori e cercano di comprenderne da un lato le cause storiche e sociale e dall’altro stanno tentando di costruire un nuovo paradigma culturale.

Focus Cibo

Gran parte del cibo che ingeriamo ogni giorno è di origine vegetale diretta. Non solo frutta, verdura ed erbe ma anche cereali, oli e legumi. Se a questo aggiungiamo che tutti gli animali, da cui traiamo il resto del cibo, si nutrono di vegetali, beh, è davvero rilevante la relazione di dipendenza che abbiamo dal regno vegetale. Ciò nonostante, o forse, come ipotizza Mancuso, proprio per questo, la nostra relazione con esso, da un punto di vista emotivo e intellettivo, è praticamente nulla.

Il dispositivo alimentare, parte e attivatore dell’opera “Tutti i nostri sforzi sono vani” è una caramella. La caramella si trova nelle sale d’attesa del medico e del dentista, in copisteria e insieme al conto al ristorante cinese. La caramella è un attrattore, piace tanto ai bambini quanto agli adulti, ti scatena una voglia istantanea, un gesto automatico: la prendi e la metti in bocca, senza pensare.

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Le piccole caramelle verdi, tonde e scintillanti dell’opera sono proprio questo, l’attivatore di un meccanismo automatico e quasi involontario.

MANGIA LA CARAMELLA E ATTIVA IL TUO STATO VEGETATIVO recita lo slogan sul piedistallo, sotto alla scatola in latta. Ma cosa vuol dire? Lo “stato vegetativo” non è uno stato inerme? Amorfo? Dormiente? Perché dovrei attivare uno stato di pre-morte? Lo stato vegetativo, seppur nel linguaggio comune viene associato a questi significati, non è tutto questo; al contrario, le piante sono creature con sensibilità molto diversificate e più efficaci della nostra. Le piante sono intelligenti e sopravvivono e si adattano a questo mondo molto meglio di quanto non facciamo noi.

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Come si legge nelle parole del curatore Silvia Petronici:

“Le caramelle sono quindi un dispositivo di allerta, la sveglia che serve ad interrompere il lungo sonno della nostra umana presunzione di misurare tutto l’esistente con il nostro cortissimo metro. Il cibo che dovrebbe provenire dalle piante (come lo zucchero stesso) è la base della nostra esistenza nel mondo che abbiamo costruito.”

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